Come in ogni ambito educativo, anche nella definizione degli interventi di equitazione integrata® la sinergia di indirizzo ed il periodico confronto con la famiglia del cavaliere debole ricopre un ruolo strategico per la realizzazione di una proposta di qualità e professionalmente stimolante.

Come già sostenuto in un nostro precedente articolo, l’instaurarsi di un buon rapporto di collaborazione e fiducia tra le famiglie dei ragazzi/praticanti e lo staff tecnico di riferimento è necessario ed essenziale.

Fin da subito -e quindi dalla presa in carico del futuro cavaliere- sarà importante da parte del tecnico di equitazione integrata® accogliere il genitore dimostrandosi pronto ad un ascolto interessato riguardo alla presentazione che egli farà del proprio figlio, sia essa squisitamente familiare ed empatica, che strettamente clinica. Ascoltare domande, dubbi e perplessità circa l’attività in generale ed eventualmente il programma proposto, al fine di spiegare sempre con più chiarezza il percorso che si è scelto di perseguire.

Utilissima poi sarà la capacità di mantenere regolarmente aperto un canale di informazione ed aggiornamento con il genitore circa il lavoro svolto, al fine di coinvolgerlo, sempre nel rispetto dei diversi ruoli che ognuno ricopre, all’interno di un percorso di lavoro d’equipe.

Non dimentichiamo mai infatti che il genitore è una risorsa importante all’interno di un lavoro di gruppo, nel quale gravitano diverse figure con altrettante diverse responsabilità intrecciate fra loro.

i benefici delle attività equestri per soggetti deboli non si limita solo alla stimolazione motoria ed intellettiva. Le sfere dell'empatia e dell'affettivivtà permettono grandi benefici anche sul piano della socializzazione con il resto del mondo.Il genitore rappresenta un importante anello di congiunzione e sintesi all’interno di questa catena, dove tutti lavorano per il raggiungimento di obiettivi comuni sulla persona debole: è in grado di fornire informazioni importanti, ed anche perchè, se sapientemente coinvolto, può portare ciò che emerge dalla pratica equestre all’interno della vita quotidiana del figlio, nelle sue abitudini e pratiche nei differenti contesti nei quali è coinvolto, raggiungendo così l’obiettivo primario della collaborazione in un lavoro di squadra, l’intrecciarsi degli obiettivi proposti e favorire quell’immagine positiva che tanto abbisogna ai nostri cavalieri speciali.

Un altro punto nodale che gravita intorno alla collaborazione tra genitori e professionisti esterni in un percorso educativo e socializzante come quello promosso in equitazione integrata™ riguarda la percezione che i cavalieri hanno della partecipazione o meno che i loro genitori manifestano nei confronti di ciò che stanno vivendo, per cui probabilmente si impegnano, aspettandosi un gesto di interesse, di approvazione o semplicemente un sostegno che vada a confermarli nella loro autoefficacia e determinazione personale. In due parole: considerazione ed autostima.

Non permettiamo al nostro egoismo saccente e sordo di credere di avere la risposta a tutto cadendo così nell’ignoranza di non aver bisogno di aiuto: lasciamo che le forze si uniscano e, sempre nel rispetto dei ruoli, che per la buona riuscita dell’intervento deve essere mantenuto, si cerchi di trovare coerentemente la soluzione migliore per affrontare insieme un cammino ricco di strade da percorrere.

dott.ssa Simona Ammirati
Educatrice Professionale ed Operatore Equitazione Integrata® EQUITABILE®