Il nostro movimento persegue l’obiettivo di sviluppare l’inclusione sociale attraverso l’apporto del cavallo e del contesto equestre, vissuti come occasione di incontro e confronto tra le diversità in un clima di educazione informale particolarmente efficace e motivante.

Al centro delle nostre attività vi è un’attenzione particolare per le persone deboli (disabilità, disagio o rischio di esclusione in genere) anche nel campo dell’intercultura e, nello specifico, tra le nuove generazioni.

All’interno delle proposte di EQUITABILE® si evidenziano due differenti iter per la formazione di nuovi operatori tecnici  che prendono origine dai presupposti sopra evidenziati ma che vedono ambiti d’intervento indipendenti, sebbene potenzialmente complementari: quello dell’Equitazione Integrata® e quello della Mediazione Equestre.

Ad una prima analisi potrebbero apparire percorsi per la formazione di tecnici di ippoterapia tutto sommato molto simili tra loro: è da chiarire che il nostro raggio d’azione rientra nelle aree educativa e del pre-sport in quanto sosteniamo -non a torto- che queste possano essere una valida evoluzione alla tradizionale riabilitazione.

Ma cosa differenzia l’equitazione integrata® dalla mediazione equestre?

Innanzitutto chi desidera partecipare ai nostri corsi per promuovere attività assistite dal cavallo ha la possibilità di scegliere tra il proporre attività in sella, dove l’aspetto della base tecnica dell’equitazione diventa predominante nella ricerca delle abilità residue del cavaliere, e sviluppare percorsi didattici all’interno della Scuola dell’Obbligo e nelle uscite in maneggio o agriturismo.

Una delle fondamentali discriminanti tra lo scegliere un percorso o l’altro è il saper montare a cavallo: in genere chi ha un backround di esperienza tecnica tendenzialmente entrerà nel circuito dell’Equitazione Integrata® mentre chi non ha competenza nello sport equestre o non desidera proporre attività in sella, punterà naturalmente al percorso per Mediatori.

Questo è importante perché per mettere a cavallo un disabile è fondamentale conoscere a fondo non solo il comportamento dell’animale, ma soprattutto avere chiara la progressione tecnica da seguire per il raggiungimento di una certa abilità in sella e le basilari regole di sicurezza.
In aggiunta, chi ha provato sulla propria pelle il significato intimo del montare seriamente a cavallo ben conosce le emozioni che questo suscita, nelle situazioni positive ma soprattutto in quelle più difficili: solo in questo modo sarà possibile capire, riconoscere e convogliare le emozioni e reazioni dei nostri cavalieri speciali…

Quello dei Mediatori Equestri è il naturale ambito dove molti educatori ed insegnanti approdano per promuovere progetti di educazione informale dalla spiccata polarizzazione empatica.
Spesso accedono a questo tipo di percorso coloro che sostengono l’importanza simbolica del cavallo come facilitatore emozionale ed espressivo, e nell’acquisizione di molte competenze trasversali della vita di tutti i giorni .

La Mediazione Equestre non è una specialità “riduttiva” o “inferiore” all’Equitazione Integrata®: nella diversità delle proposte e nelle specifiche peculiarità sono abilitazioni complementari, in grado di rispondere alle differenti aspettative del Terzo Settore. Se in Equitazione Integrata® le attività vengono svolte unicamente in campo, la Mediazione Equestre contempla Progetti dove il cavallo può essere realmente presente o meno perchè semplice “tramite”.

Per questo motivo le è possibile proporre mediazione equestre su base referenziale (dove non è presente l’animale ma si fa semplicemente riferimento ad esso o alle sue caratteristiche) e/o di tipo relazionale -che possono tradursi in modalità osservativa, interattiva o gestionale- dove l’animale è coinvolto e protagonista attivo negli interventi.

Le prime sono attività dove il soggetto ha un ruolo attivo e partecipativo, in genere proposte in aula, lontano dagli animali: possono essere posturali-cinetiche, percettive, espressivo-figurative, manipolative, collaborativo-sociali, di autocontrollo e drammatizzazioni, e possono prevedere alcuni momenti frontali (anche con l’ausilio di audiovisivi) e di gioco.

Le attività relazionali si realizzano invece a diretto contatto con l’animale, permettendo così ai giovani praticanti di mettere in pratica quanto appreso durante le attività referenziali.

I P.M.E., Progetti di Mediazione Equestri, divengono così strumenti particolarmente versatili che possono incidere direttamente sui gruppi caratterizzati dalla presenza di soggetti “deboli” o “diversi”, cosi come su gruppi omogenei per sensibilizzare all’importanza dell’accoglienza e delle differenze.

Per ulteriori chiarimenti è possibile visionare la pagina delle domande frequenti sul settore dei Mediatori Equestri.

E la formazione dei Tecnici delle due aree?

I percorsi formativi sono pensati per ottimizzare e massimizzare le competenze del futuro Quadro Tecnico sulla base delle specifiche caratteristiche dell’abilitazione conseguita.
Il percorso formativo in Equitazione Integrata® è suddiviso in tre moduli progressivi (corso Assistenti – corso Operatori 1° livello – corso Operatori 2° livello) intervallati da uno specifico tirocinio formativo presso Centri dove si svolgono attività equestri per disabili per l’acquisizione di competenze pratiche e gestionali dell’utente in sella.

I singoli moduli prevedono specifici monte-ore di attività didattica in aula e sperimentazioni in campo come da Regolamento Tecnico (equitazione integrata®).

La formazione dei Mediatori Equestri, anch’essa particolarmente mirata per la definizione e promozione dei Progetti di Mediazione Equestre (P.M.E.) nelle differenti sensibilizzazioni:

– “Sociale” : per sensibilizzare al mondo delle diverse abilità;

– “Intercultura” :per creare spunti di conoscenza ed interazione con  giovani immigrati o di seconda generazione.

I due moduli di Sensibilizzazione di questo piano formativo (proposto in formula week-end “full immertion”) sono indipendenti sebbene complementari tra loro: è così possibile intraprendere il cammino formativo per Mediatori indipendentemente che questo sia Sociale o Intercultura.

Per diventare Mediatori a tutti gli effetti sarà necessario partecipare ad entrambi i moduli e seguire il percorso come da specifico Regolamento (mediatori equestri).