domande-frequentiATTENZIONE: il percorso formativo di mediazione equestre è attualmente in fase di rivalutazione/ristrutturazione, quindi da considerarsi non attivo.

In questa pagina è possibile ricevere alcuni chiarimenti sul percorso per i Mediatori Equestri: formazione, costi, modalità di organizzazione dei corsi e sbocchi lavorativi.

Ma ecco le domande più frequenti che riceviamo:

Quale percorso scegliere tra mediatori equestri ed equitazione integrata?

Bisogna saper montare a cavallo per diventare mediatore equestre?

Qual’è l’età minima per partecipare ai corsi per Mediatori Equestri?

In cosa consiste l’intero percorso per diventare Mediatore Equestre?

Qual’è la differenza tra Equitazione Integrata e Mediazione Equestre?

I corsi EQUITABILE® sono riconosciuti?

Quanto costa diventare Mediatore Equestre?

Quanto durano i corsi?

E’ possibile partecipare ad un solo corso di sensibilizzazione?

Un mediatore può lavorare come consulente esterno di una scuola (centro diurno, cooperativa sociale o associazione)?

Come si potranno realizzare i Progetti di Mediazione Equestre? Interventi referenziali, relazionali? In quale proporzione?

Cosa potrò fare in concreto una volta diventato Mediatore?

Una volta terminato il mio percorso da mediatore equestre posso proseguire il mio percorso formativo nel circuito dell’equitazione integrata?

In cosa consiste la registrazione del Brevetto da Mediatore?

 

D.: Quale percorso scegliere tra mediatori equestri ed equitazione integrata?

R.: In genere chi decide di intraprendere la formazione dei mediatori equestri è particolarmente proiettato all’ambito dell’educazione promossa in chiave informale, quella che parte dal tema del cavallo per promuovere opportuni paralleli agli aspetti dell’educazione classica in chiave più “appetibile” e direttamente vissuta per tramite dell’esperienza diretta, non sottoforma di un rigido formalismo puramente frontale (vedasi pedagogia Pizzigoniana).

Non solo materie didattiche curriculari di tipo formale: anche le competenze trasversali come le abilità relazionali, comunicative, riferite all’autostima ed autoattivazione, quelle osservative e di simulazione (attraverso opportuni role playing), quelle inerenti il rispetto delle regole e la decodifica di specifici codici comunicativi… Molte abilità possono essere ricercate attraverso il gioco, le simulazioni, i laboratori didattici ecc.. Questo facendo riferimento al cavallo, al suo ambiente (naturale e di scuderia) ed alle attività pratiche in campo equestre.

Si possono trattare temi riferiti al programma didattico della scuola dell’obbligo (italiano, matematica, geografia, geometria….) favorendoli e facendoli vivere al giovane allievo direttamente nella pratica o riferendosi ad opportuni accostamenti di tipo equestre. Questo va ad attrarre particolarmente l’attenzione del discente proprio perché riferito a qualcosa di concreto, tangibile ed emozionalmente coinvolgente…

Sul fronte emozionale, dell’epimelesi (prendersi cura di un essere bisognoso), attentivo e della decodifica ed interpretazione dei segnali dell’animale è possibile stimolare e far emergere l’empatia e gli aspetti più intimi delle emozioni suscitate nell’interazione col cavallo: questo innesca importanti esperienze che sostengono una certa maturazione della personalità e della polarizzazione affettiva nei confronti di qualcuno o qualcosa estraneo all’IO.

Il particolare indirizzo verso la sensibilizzazione alle debolezze in generale e situazioni a rischio di emarginazione (disabilità, disagio, interculturalità) permettono di vedere nel tema del cavallo numerosi punti di connessione volti alla comprensione delle diversità e conseguente accoglienza in un mondo fatto di tanti colori e sfumature… I progetti di mediazione equestre possono così favorire l’accettazione delle diversità attraverso un’educazione “laterale” che porta il gruppo a vivere le singole diversità come risorse da accogliere, non motivo di potenziale pericolo!

Il percorso dell’equitazione integrata, al contrario, è più di tipo “sportivo-ricreativo”: uno degli obiettivi principali è quello del montare sul cavallo e vivere esperienze differenti , certamente proposte da un tecnico che ben conosce la disciplina equestre, che ha fatto una diretta ed importante esperienza, e che desidera proporre il cavallo in modalità diversa.

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D.: Bisogna saper montare a cavallo per diventare mediatore equestre?

R.: No, i Progetti di Mediazione Equestre sono esplicitamente pensati per rispondere a bisogni di tipo educativo-esperenziale, che mettano al centro dell’intervento esperienze didattiche e di inclusione che escludono le attività in sella. Per questo motivo, sebbene possa essere apprezzata una competenza equestre di tipo tecnico-sportivo, non è indispensabile saper montare a cavallo.

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D.: Qual’è l’età minima per partecipare ai corsi per Mediatori Equestri?

R.: E’ possibile partecipare ai corsi sin dai 17 anni di età, sebbene per ottenere la regitrazione a Mediatore è richiesta la maggiore età.

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D.: In cosa consiste l’intero percorso per diventare Mediatore Equestre?

R.: Sebbene i due moduli di “sensibilizzazione” (sociale ed intercultura) siano indipendenti ed autonomi l’uno dall’altro -è quindi possibile iniziare il proprio percorso formativo con un modulo piuttosto che l’altro, indifferentemente- per diventare Mediatore Equestre è necessario aver effettuato entrambi i corsi ed aver superato positivamente il test finale on-line di abilitazione ai singoli moduli. E’ inoltre reso obbligatorio aver svolto un breve tirocinio di 10 ore per acquisire quella basilare pratica nella gestione da terra del cavallo.

Qualora il candidato abbia esperienza nella gestione dell’animale sarà sufficiente che si presenti ad un operatore di Equitazione Integrata EQUITABILE® o Istruttore di Equitazione riconosciuto CONI per una semplice valutazione pratica.

In entrambe le situazioni il candidato dovrà superare una serie di prove pratiche inerenti la gestione del cavallo, elencate nel documento “Bilancio delle Competenze”, consegnato durante il corso.

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D.: Qual’è la differenza tra Equitazione Integrata® e Mediazione Equestre?

R.: le due aree di intervento hanno presupposti differenti e permettono la realizzazione di iniziative volte all’inclusione sociale ed alla stimolazione delle abilità residue secondo principi e modalità d’intervento specifici. Non vi è solo la discriminante del saper montare o meno a cavallo o proporre attività in sella o meno all’utenza: i principi cardine che differenziano la mediazione equestre dall’equitazione integrata® possono essere chiariti cliccando questo link.

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D.: Quanto costa diventare Mediatore Equestre?

R.: Il percorso completo, quello che permette l’ottenimento del riconoscimento di Mediatore Registrato con la possibilità di proporre attività relazionali e referenziali, prevede la partecipazione ai due moduli:

– Sensibilizzazione “Sociale” € 240,00 (1 week-end)

– Sensibilizzazione “Intercultura” € 240,00 (1 week-end)

N.B.: ad ogni corso, per l’ottenimento del relativo attestato è necessario superare l’apposito esame nella sezione E-Learning. Il superamento di un solo singolo modulo permetterà al tecnico di promuovere solo iniziative di tipo referenziale (quelle non a diretto contatto con gli animali). La partecipazione ad entrambi i moduli, il superamento dei rispettivi esami e l’avvenuto tirocinio (8-10 ore nella gestione pratica del cavallo) con attestazione delle competenze raggiunte dal Tutor (Bilancio delle Competenze) permetterà il completamento del percorso formativo con la registrazione del Brevetto Tecnico di Mediatore, la procedura formale che permetterà al tecnico di promuovere attività referenziali e relazionali.

Successivamente è reso obbligatorio il rinnovo annuale (45€ annui).

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D.: Quanto durano i corsi EQUITABILE®?

Il percorso prevede la partecipazione a due moduli di sensibilizzazione (sociale ed intercultura) della durata di due giorni cadauno. Questi appuntamenti sono autonomi tra loro (è possibile partecipare ad un primo modulo indipendentemente che esso sia inerente una o l’altra sensibilizzazione) e prevedono l’ottenimento di un’attestato di partecipazione al superamento di un semplice test on-line.
La partecipazione ad entrambi i moduli, il superamento dei rispettivi test on-line e l’effettuazione del tirocinio formativo previsto dallo specifico Regolamento permette la Registrazione del Tecnico e del suo pieno riconoscimento come Mediatore Equestre EQUITABILE®

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D.: E’ possibile partecipare ad un solo corso di sensibilizzazione?

Si, è possibile. E’ però da sottolineare che la partecipazione ad un solo modulo di sensibilizzazione non permette l’ottenimento del Brevetto “Registrato”, quello che abilita alla promozione di iniziative di Mediazione Equestre a diretto contatto con il cavallo (attività relazionali). Chiunque abbia partecipato ad un solo modulo di sensibilizzazione ed abbia superato il semplice test on-line potrà promuovere solamente iniziative di tipo “referenziale”, ovvero attività dove si fa riferimento all’animale (da svolgersi in struttura, aula scolastica, centro diurno, ecc.).

E’ esclusa la possibilità di avvicinare utenti al cavallo se non in possesso del brevetto “Registrato”, quindi garantito da pieno riconoscimento e copertura assicurativa.

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D.: Un mediatore può lavorare come consulente esterno di una scuola, centro diurno, cooperativa sociale o associazione?

Previa approvazione dello specifico progetto da parte dell’organo preposto dell’Ente con il quale si intraprende una partnership e concordato il ruolo di “esperto” del Mediatore (con partita IVA o semplice ritenuta d’acconto) è possibile regolamentare un contratto di collaborazione. In questo caso sarà lo stesso Mediatore che dovrà accordarsi con il maneggio/agriturismo/fattoria per l’onere relativo alla fruizione del cavallo/i per le attività di tipo relazionale.

Nel caso in cui il mediatore collabori con una associazione sportiva, potrà essere quest’ultima a stipulare apposita convenzione con l’Ente fruitore, per poi pagare allo stesso mediatore quanto accordato in relazione alle effettive ore di intervento svolto.

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D.: Come si potranno realizzare i Progetti di Mediazione Equestre? Interventi referenziali, relazionali? In quale proporzione?

Non esiste una risposta univoca: è tutto relativo alle richieste dei fruitori finali, agli obiettivi che si desidera perseguire, alle disponibilità dell’utenza (economiche, nei trasferimenti dalla struttura al maneggio ecc.), ai tempi ed al numero di incontri che si possono realizzare.

In genere i progetti di mediazione equestre risultano certamente più economici di quelli riferiti all’equitazione integrata perché possono coinvolgere più utenti nello stesso momento, perché non è previsto il montare a cavallo, perché è possibile promuoverli sul campo (a diretto contatto con il cavallo, quindi attività relazionali) ma anche nella sede dell’ente inviante (scuola, centro diurno per disabili o di aggregazioni giovanile….in questo caso le attività saranno di tipo referenziale) rendendo la proposta più comoda da attuare e particolarmente economica poiché non implica trasferte da parte dei fruitori finali in maneggio/fattoria ma garantisce un intervento educativo di altrettanto valore “in struttura”.

In genere si opta per proporre progetti che prevedano una parte di attività in aula ed una parte di intervento in maneggio/fattoria secondo proporzioni adeguate agli obiettivi e necessità dell’utenza finale.

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D.: Cosa potrò fare in concreto una volta diventato Mediatore?

A differenza della figura di più facile comprensione del tecnico di equitazione integrata, il mediatore può proporre progetti di tipo referenziale (ovvero facendo riferimento all’animale ed al suo mondo) direttamente a scuola, in aula con la presenza dell’insegnante di classe: in funzione agli obiettivi e modalità di realizzazione del progetto sarà possibile proporre video, drammatizzazioni dove i giovani allievi potranno simulare particolari situazioni della vita del branco (meglio se dopo aver visto un breve filmato etologico o cartone animato che tratta questo argomento) fingendo di essere loro stessi i cavalli! Potranno simulare l’ingresso nel branco di un nuovo soggetto, di come viene inizialmente tenuto da parte per poi venire incluso…

E’ possibile rivivere il comportamento del leader (la femmina Alfa) e di riflesso del branco di fronte all’allontanamento di un soggetto che non ha rispettato le particolari regole del gruppo… Tutto questo, una volta sperimentato direttamente, potrà venire rielaborato dai diretti interessati sul fronte emotivo, mimico, interpretativo con tutto ciò che ne consegue relativamente al rivedere possibili relazioni all’interno della classe tra i singoli.

Il mediatore potrà proporre specifici laboratori con i materiali e strumenti più disparati per far riproporre ai bambini situazioni real-equestri sulle quali il programma scolastico sta concentrando l’attenzione. Es. le stagioni: in relaziona ai differenti periodi dell’anno sarà possibile proporre cartelloni che rappresentano il cavallo al prato in estate, con la coperta ed il pelo lungo in inverno ecc… L’alimentazione: la possibilità di fare opportuni paralleli tra quello che mangia il cavallo e quello che mangiano le persone… alimenti comuni ed alimenti differenti….

La geografia e/o l’origine dei bambini della classe: attraverso le razze e loro provenienza è possibile conoscere i differenti territori d’origine, non solo tra le nazioni ma anche tra le differenti regioni della nostra Italia!

E’ inoltre possibile sensibilizzare alle disabilità raccontando di quel particolare cavallo che abbiamo in maneggio (e che magari verranno direttamente conosciuti dai bambini durante le attività relazionali) che presenta caratteristiche deficitarie rispetto ai cavalli più “performativi”: attraverso queste presentazioni –e adattando le storie all’obbiettivo da perseguire- sarà possibile trattare indirettamente temi particolarmente affini alla sfera umana, quelli delle debolezze, disabilità, accoglienza o allontanamento per permettere opportune sintesi in linea con le età ed abilità di comprensione dei partecipanti.

Fino a qui alcuni spunti di attività referenziale, forse quella più difficile da spiegare; le proposte relazionali, ovvero a diretto contatto con i cavalli, potranno prevedere osservazioni dirette, esperienze pratiche di gestione, comunicazione, sensorialità, rivisitazione di argomenti del programma scolastico proposti dal vivo (contare quante spazzole sono presenti nella cassetta del grooming, riproporre in campo figure geometriche con gli elementi del maneggio… quadrati di barriere a terra, triangoli con ballette di truciolo… concetti come quelli del dentro-fuori da proporsi da soli, con il proprio compagno, con il cavallo a mano… il concetto di maggiore o minore, il cavallo più alto ad esempio…).

Veramente tante sono le attività che possono venire promosse. È però indispensabile una certa predisposizione al lavoro di equipe ed a ragionare per obiettivi; a quel punto sarà possibile inventarsi un ventaglio di proposte in linea con gli obiettivi predefiniti e commisurate con le reali potenzialità del gruppo-classe, che permettano il coinvolgimento di tutti e che facilitino l’inclusione dei più deboli ed emarginati. In questo senso l’abilità del mediatore nel comprendere fino in fondo l’esigenza educativa del committente (scuola, centro per disabili ecc..) è fondamentale, così come è importante la capacità di lavorare insieme all’educatore “generico” di riferimento ed inventarsi iniziative ed attività coinvolgenti e dall’alto valore educativo-esperenziale.

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D.: Una volta ottenuto il brevetto di Mediatore posso proseguire il mio percorso formativo nel circuito dell’equitazione integrata®?

Si, una volta terminato l’intero percorso formativo nel settore della mediazione equestre ed ottenuta la registrazione di “Mediatore” è possibile -per chi lo desidera- implementare il proprio campo d’azione nell’equitazione integrata diventando Assistente ed eventualmente proseguire con la formazione per raggiungere il riconoscimento di  “Operatore”.

Il candidato dovrà dimostrare attraverso un apposito esame integrativo di saper montare a cavallo (alle tre andature in scioltezza e secondo i fondamentali della basilare tecnica equestre) e di conoscere gli aspetti teorici propri della figura dell’Assistente di Equitazione Integrata per mezzo dello specifico esame teorico scitto.

L’interessato dovrà effettuare apposita domanda (perfezionata con il pagamento della quota di esame di parificazione di 130 euro) per l’ottenimento del materiale didattico integrativo da studiare in autonomia e prenotare entro quattro mesi un incontro di valutazione teorico-pratica individuale con il Responsabile Nazionale di EQUITABILE®. Se le competenze del candidato saranno ritenute in linea con quanto richiesto verrà rilasciato il brevetto tecnico di “Assistente” che permetterà la prosecuzione del percorso formativo nel settore dell’Equitazione Integrata e la successiva abilitazione per ampliare le personali mansioni anche nelle attività in sella per soggetti deboli.

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D.: In cosa consiste la registrazione del Brevetto da Mediatore?

La partecipazione ed il superamento dei semplici esami on-line previsti per ogni corso di sensibilizzazione abilita alla promozione delle sole attività referenziali, escludendo la possibilità di proporre all’utenza finale attività relazionali a diretto contatto col cavallo. 

Per ottenere l’abilitazione a proporre attività relazionali è richiesto al candidato di svolgere un breve tirocinio pratico che lo metta in condizione di acquisire quella sufficiente padronanza nella gestione da terra del Nobile Animale (e conseguente decodifica della sua comunicazione e anticipazione di eventuali reazioni indesiderate), di venir così valutato attraverso il documento denominato “Bilancio delle Competenze e di produrre un semplice problem solving che tratti di mediazione equestre (tematica da definire con il coordinatore nazionale di EQUITABILE®).

Il tirocinio potrà essere pratico, da effettuarsi durante o in parallelo a Progetti di Mediazione Equestri già strutturati, o svolto come “normale” e semplificato ciclo di lezioni con istruttore equestre (riconosciuto) o Operatore di Equitazione Integrata EQUITABILE® che prevedano la sola gestione da terra del cavallo.

Qualora il candidato abbia già in essere reali competenze nella gestione da terra del cavallo (perchè monta regolarmente, ha patenti equestri o per esperienze precedenti) potrà solo venire esaminato attraverso una breve e semplice prova, secondo le linee guida del Bilancio delle Competenze del Mediatore (da Istruttore riconosciuto o Operatore EQUITABILE®) senza ulteriori obblighi pratici di attività con il cavallo. La produzione del problem solving è comunque da effettuarsi.

L’inoltro via posta ordinaria (NO RACCOMANDATE) alla Segreteria Nazionale di EQUITABILE® della Richiesta di Registrazione, unita ai documenti allegati richiesti, determineranno l’automatica Registrazione del Brevetto di Mediatore con possibilità da parte dell’interessato di svolgere attività relazionali e referenziali ed eventualmente proseguire nel campo dell’Equitazione Integrata® secondo le modalità previste dal nostro Regolamento Tecnico.

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