Quello della sicurezza in sella è un tema particolarmente caro a tutti noi di EQUITABILE® alla pari del rispetto che si deve alla persona debole ed al cavallo, nostro compagno e collega di lavoro. Purtroppo non è sempre così per tutti, e i livelli di sensibilità all’argomento sono molto –troppo- differenti nei maneggi che praticano equitazione in genere e rieducazione equestre in particolare.

Non si può parlare di sicurezza senza considerare la prevenzione che, appunto sta alla base della buona riuscita delle differenti proposte a contatto con i cavalli.

La prevenzione non è solo valutazione dei rischi e procedure per il corretto svolgimento di attività che possono essere caratterizzate da un certo livello di rischio: prevenzione è attenzione verso il proprio intervento, perizia –direbbero gli avvocati- nel proporre attività in linea con le competenze e risorse a disposizione; riguarda la manutenzione degli strumenti e materiali specifici (selle, finimenti, recinzioni e quant’altro), ha attinenza con il mantenimento in pieno benessere dei cavalli, è attenzione spasmodica per i dettagli… Insomma è forse la più grande qualità di un professionista ed esternazione formale della serietà di un centro equestre.

Quante volte però ci è capitato di imbatterci in luoghi dove regna l’anarchia, dove le regole fondamentali dell’equitazione e della gestione dei cavallo sembrano sostituite da un pericoloso pressapochismo, figlio di una diffusa ignoranza?

Sono quei “centri” dove si porta in passeggiata chiunque, dove spesso vengono “affittati” i cavalli per lasciare le persone libere di fare ciò che vogliono, spesso a scapito di poveri animali rubati temporaneamente al macello… Luoghi dove la logica del commercio e dell’ippo-prostituzione ammazzano il vero senso di un lavoro svolto con serietà ed amore verso il nostro amico cavallo.

A parte questi centri che hanno imperversato negli anni passati e che ora si vedono nascere dal nulla in alcuni luoghi turistici, anche intorno alle grandi città si assiste a proposte e situazioni equestri al limite dello sconcertante, non esclusi maneggi con riconoscimenti particolarmente d’impatto che mettono in sella principianti con copricapi rigidi dell’anteguerra o che fruiscono come d-istruttori di equitazione di base di cavalieri esperti senza abilitazioni formali all’insegnamento…

Nella stessa ippoterapia alcuni centri non impongono l’utilizzo del cap protettivo in quanto credono che, in virtù dell’attività –magari sovvenzionata dal Servizio Sanitario Regionale e sotto assicurazione del Servizio Pubblico- non sia necessario anche perché il cavallo viene regolarmente tenuto a mano da apposito personale tecnico.

Spesso si utilizzano cavalli non idonei o con atteggiamenti potenzialmente pericolosi (per età, addestramento errato o semplicemente per patologie in corso), alcune volte gli stessi spazi dove si propongono le attività non hanno i minimi livelli di sicurezza…

Prevenzione non è solo possedere una buona copertura assicurativa: prevenzione è conoscenza tecnica, è capacità di anticipazione di possibili eventi pericolosi, è selezionare l’utenza e le proposte secondo la logica della qualità di una offerta che non può scadere per rispondere a tutti i costi a tutte le richieste.

Per questo una attività equestre seria deve sottostare a regole ferree e venire promossa da personale non solo qualificato per il tipo di intervento ma anche “mentalmente presente” e non “appoggiato” ad una attività routinaria, appiattita e non stimolante.

E’ normale che tutto questo comporti un investimento economico; di fronte alle possibili spese per risarcire eventi dannosi causati per negligenza è certamente meglio prevenire con una azione regolare e continuativa che garantisce una grande tranquillità.

E’ nelle piccole cose che si fa prevenzione: dalla staffa di sicurezza al programmare per tempo il tipo di attività da far svolgere ai propri allievi, dall’attenzione verso la regolarità di lavoro dei propri cavalli all’acquisto di ausili necessari per la comodità dello svolgimento di alcune procedure tecniche, dall’attenzione verso i documenti burocratici richiesti per l’iscrizione di un nuovo socio alla verifica periodica dei certificati medici in scadenza, fino alla richiesta di abbigliamento adeguato per lo svolgimento delle attività in maneggio…

Una massima importante: la sicurezza è un costo, la mancanza di sicurezza è un costo maggiore!!!