Il benessere del cavallo spesso nei centri di equitazione viene considerato solo come la presa in cura dall’esclusivo punto di vista medico o sanitario. Certo, è fondamentale questo aspetto ma da solo non basta per far sentire bene il nostro amico-collega durante il lavoro.

Il benessere psicofisico del cavallo è fondamentale in equitazione integrata®: basti considerare che spesso i cavalli usati per quest’attività sono già avanti con l’età e presentano alcuni acciacchi conseguenti alla maturità che il buon operatore non deve sottovalutare, anzi, se non può prevenirli almeno dovrebbe impegnarsi a contenerli nel tempo per non rischiare possibili aggravamenti!

Il cavallo da ippoterapia svolge spesso un lavoro alquanto noioso e routinario, con poca possibilità di muoversi liberamente e scaricare il “fuoco di scuderia”: è perciò consigliato un lavoro differenziato (anche venendo utilizzato per lezioni di equitazione commisurate con le sue possibilità fisiche o liberarlo in paddock per farlo scaricare e allo stesso tempo rilassare mentalmente. Dove questo non sia effettivamente possibile è importante montarlo o farlo girare a corda.

Infatti non dobbiamo mai dimenticare che il cavallo è un’animale che ha bisogno di regolare movimento. Se questo suo bisogno non venisse soddisfatto possono sorgere comportamenti indesiderati che possono sfociare in atteggiamenti aggressivi o stereotipie, sempre dannosi per il soggetto che ne è colpito quanto per le nostre attività.

Anche le stesse attività proposte durante le riprese possano nuocere nel tempo al benessere ed allo stato psicofisico del cavallo da ippoterapia: basti pensare a procedure non perfettamente calibrate e sofisticate da impacci motori del cavaliere disabile o all’utilizzo di cavalli sproporzionati in relazione alla mole di alcuni praticanti…

Sta così all’operatore il compito di avere particolari accortezze nel cercare di ridurre più possibile le azioni negative del cavaliere sul cavallo per preservarne il suo stato di benessere; è altresì importante perseguire procedure ragionate che portino a fare scelte giuste per il raggiungimento degli obiettivi prefissati sul cavaliere senza perdere l’attenzione verso il benessere del cavallo.

Il benessere del cavallo parte anche della bocca, spesso infatti durante le attività di equitazione integrata l’uso dell’imboccatura non è sempre dovuto soprattutto se chi monta a causa della sua disabilità non è in grado di dosare la propria forza nelle redini attraverso movimenti inconsulti ed involontari di tipo clonico. Questo a lungo andare può provocare numerosi problemi alla bocca del nostro compagno di lavoro o semplici fastidi che possono condurre a comportamenti reattivi indesiderati e problematici; una valida soluzione può essere quella di utilizzare le cosiddette redini in capezza durante le nostre riprese quando il cavallo è condotto a mano dall’assistente.

Per il benessere del cavallo sono ovviamente da ricordare le attenzioni periodiche come ad esempio le vaccinazioni, le sverminazioni, il pareggio dei denti, la ferratura o pareggio delle unghie e molto altro…

Il benessere del cavallo come tema di educazione informale e sviluppo delle abilità trasversali

IMG_1643[1]Il benessere del cavallo non è solo fine a se stesso ma può diventare un mezzo fondamentale per responsabilizzare i nostri cavalieri con bisogni speciali. Questo con ovvie precauzioni e chiare regole procedurali dovute alla natura e peculiarità comportamentali dei singoli animali coinvolti nelle attività a terra.

Il prendersi cura dell’animale può infatti far aumentare il senso di autostima del nostro cavaliere e conseguente attivazione e partecipazione consapevole al servizio del benessere e cura del proprio compagno a quattro zampe. 

Anche la semplice pulizia del mantello permette al nostro allievo di relazionarsi con il cavallo senza peraltro subire lo stress di salire in sella, attività non sempre accolta favorevolmente soprattutto nelle prime fasi di conoscenza dell’animale.

Prendersi cura di un essere così diverso ed affascinante allo stesso tempo, invita il nostro cavaliere a decentrarsi e ad uscire fuori da se per aprirsi al mondo esterno, un ambiente –come quello equestre- particolarmente stimolante che induce alla partecipazione attiva.

In aggiunta, prendersi cura del cavallo (e, in generale, di un animale d’affezione) può aiutare a comprendere l’importanza del prendersi cura di se stessi introducendo aspetti fondamentali come quelli riferiti al riconoscimento di regole sociali, dell’igiene personale e dell’autodeterminazione in generale.

Maria Spagnolo
Tecnico EQUITABILE®