Tutti sappiamo che l’equitazione è una attività che comporta dei rischi, come ad esempio le cadute, il ricevere un calcio, il danno che il nostro cavallo (montato o condotto a mano, o, ancor peggio, fuggito) può procurare ad altri…

Anche il gestore di un maneggio o l’istruttore di equitazione possono trovarsi in situazioni dove, a causa di un danno cagionato -ovviamente involontario- a seguito di una loro diretta responsabilità, sono chiamati a rispondere.

Non è possibile prevedere tutto, figuriamoci quando di mezzo ci sono animali spesso imprevedibili come i cavalli: provvedere quindi a stipulare una buona assicurazione è forse la cosa più saggia che si debba fare quando si fonda una Associazione Sportiva che preveda attività di maneggio, quando si inizi la carriera di tecnico equestre o, semplicemente, quando si pratichi da semplice appassionato il nostro sport.

Ma perché assicurarsi?

E’ questa una domanda tutto sommato banale, che spesso vede risposte tra le più disparate.

Le attività quotidiane sono caratterizzate da una certa dose di incertezza e gli eventi, in particolare quelli professionali, possono condizionare il nostro futuro; è quindi un atto di tutela che, se non evita la probabilità di realizzazione di un evento dannoso, garantisce che i danni subiti vengano risarciti dalla compagnia assicuratrice che si prende il carico del nostro “rischio”.

Alcuni non pensano neppure all’importanza di assicurarsi, altri pensano che provvedendo con la stipula di un contratto assicurativo sia matematica una copertura pressoché totale…

E’ necessario saper interpretare le garanzie di una proposta assicurativa e conoscere fino in fondo i termini e le varie condizioni che accettiamo; è inoltre importante sapere i modi ed i tempi delle azioni da svolgere di fronte ad un fatto che può dare inizio ad un processo di indennizzo. Troppo spesso ci si ritrova a leggere come presentare la denuncia di un sinistro proprio di fronte ad un danno appena accaduto, con l’ansia a mille, il cervello annebbiato dal senso di responsabilità (o colpa) e l’incapacità di riuscire ad interpretare articoli e parole incomprensibili…

Sembra questa una rappresentazione surreale… purtroppo accade più spesso di quanto si creda!

Tutti coloro che gravitano a diverso titolo nell’associazione sportiva devono essere soci (quindi assicurati): questo vale quindi anche per il genitore che accompagna il figlio alla lezione di equitazione!

Va da sé che gli stessi praticanti della scuola devono essere coperti da assicurazione, sia questa proposta dall’Ente CONI al quale si è affiliati o privata del centro ippico. E’ solo da ricordare che questa vale unicamente se il praticante risulta in regola con l’idoneità alla pratica sportiva (agonistica o non agonistica, dipende dai casi) e l’antitetanica valida.

Quale assicurazione per una attività di ippoterapia, equitazione integrata o pre- sport per le categorie “deboli”?

Riferendoci alle attività equestri proposte verso persone con problemi (siano esse riconducibili all’ippoterapia o all’equitazione integrata) è da ricordare che la giurisprudenza riconosce a questi allievi speciali, come per i cavalieri giovanissimi, una particolare attenzione e tutela. Noi di EQUITABILE®, ad esempio, grazie alla convenzione con l’Ente di Promozione Sportiva ACSI possiamo vantare assicurazioni particolarmente vantaggiose nel rapporto costi/coperture che ci permettono una buona scelta di massimali garantiti in relazione alla propensione al rischio dei nostri centri affiliati.

Quando ci si affilia alle Realtà equestri più o meno conosciute in genere il primo problema sta nel “seguire le mode” dell’organizzazione più pubblicizzata, ponendo in secondo piano l’aspetto delle coperture assicurative che questi organismi garantiscono con l’affiliazione.

Spesso ci si lascia sopraffare dai “massimali”: gli alti livelli di copertura spesso si rivelano specchietti per la allodole…

Bisognerebbe ponderare molto bene le sintesi di contratto assicurativo che gli Enti hanno in essere; Personalmente preferisco massimali meno “evidenti” ma con “franchigie” relativamente basse (o accettabili, 5-6 %): questo significa che di fronte a danni che si potrebbero andare a creare, la compagnia assicuratrice risarcisce già i “piccoli” incidenti!

L’essere assicurati non sottrae l’istruttore e il Presidente dell’associazione dalle loro responsabilità nel comportarsi con la “diligenza del buon padre di famiglia”: il dovere di vigilanza, il controllo che le regole di sicurezza vengano rispettate e la conduzione di riprese in linea con il grado di abilità dell’allievo devono sempre essere soddisfatte!

Una buona assicurazione dovrebbe prevedere non solo l’aspetto anti infortunistico del praticante (in genere nelle Associazione Sportive Dilettantistiche questa è compresa con il tesseramento stesso) ma anche la responsabilità civile verso terzi del Centro nella persona del suo Presidente, comprensiva dei danni che l’associazione stessa può causare ai suoi soci (ivi compresa la responsabilità dei cavalli della scuola e quella dell’istruttore – art. 2049 c.c.). 

Poiché, come detto sopra, l’equitazione comporta rischi sicuramente superiori rispetto ad altri sport, anche alla luce di una particolarmente intricata rete di possibili attori responsabili di un danno (cavalli inclusi), suggeriamo caldamente una copertura privata aggiuntiva, anche di “secondo rischio”, che possa tutelare maggiormente coloro che più di altri (il Presidente dell’Associazione, l’Istruttore ed i cavalli della Scuola) potrebbero venire chiamati a rispondere di fronte ad una situazione spiacevole…