Questo articolo vuole portare l’attenzione al tema della sordità e di come le persone sorde possono essere perfettamente incluse nel tessuto sociale, anche nel mondo dello sport e dell’equitazione in particolare.

In questo senso volutamente parliamo di “sentire il cavallo” attraverso canali comunicativi differenti dalla norma ma ugualmente efficaci, allontanando la percezione di diversità che aleggia quando ci si riferisce alle persone sorde.

Una caratteristica dell’essere umano è la capacità della comunicazione. Da sempre l’uomo comunica: ricordiamo i disegni, i segnali di fumo, i messaggi luminosi, la scrittura, la parola, le emozioni espresse da un volto, il linguaggio dei segni e quant’altro… tutto questo trasmette pensieri e permette l’interazione sociale.

Forse non ci rendiamo conto di quanto la vita sia fatta di comunicazione. Nel nostro corpo ad esempio, ci sono circa 25 milioni di miliardi di cellule che comunicano direttamente o indirettamente in modo straordinario un numero impressionante di informazioni strumentali per la vita stessa.

Gli essere umani comunicano attraverso molti canali, uno dei quali è quello acustico che può essere verbale (parola) o vocale (rumore con significato, tipo lo schiocco delle labbra o versi gutturali, fino al “NO!” In meridionale).

blablablaMa non meno importante sono i segni o il linguaggio dei segni, molte volte scelti per motivi di segretezza (vedi i film di guerra o spionaggio), dove vige la regola del silenzio (confraternite, monasteri), oppure dove vi sono segni convenzionali come il baseball.

C’è molto da dire anche parlando del linguaggio del corpo, cioè quando diciamo qualcosa con una posizione o un movimento del corpo (canale non verbale).

Pensate ad un direttore d’orchestra che con il semplice movimento delle mani o della bacchetta, delle braccia, le spalle, la testa e alcune volte le labbra, manda segnali che i maestri interpretano attraverso il canale visivo e traducono in esecuzione…

La danza è una sofisticata forma d’arte in grado di esprimere pensieri e sentimenti umani attraverso il corpo.

Le espressioni del viso, il broncio, la smorfia, inarcare le sopracciglia, il pianto, aprire le narici, il corteggiamento modo di guardare o scambiare sguardi … sono tutti modi di comunicare!

Il corpo parla o aggiunge significato alle parole

Ci sono studi in merito al linguaggio del corpo, alla postura come ci sediamo, come moviamo le mani dove guardiamo, (bambino sorpreso a “rubare la nutella o a dire una bugia): il corpo trasmette disagio, sincerità, tranquillità, nervosismo, ira, e tante altre emozioni o sentimenti che spesso non vengono percepiti da osservatori o interlocutori superficiali.

Il mal di schiena è una eccessiva e continuativa contrattura della fascia muscolare e nervosa dei lombi. Li scarichiamo la nostra tensione e nervosismo. Quando siamo tesi induriamo, stringiamo i muscoli del nostro sedere delle natiche … però a parole diciamo “… no, sono tranquillo …”

Con le parole diciamo una cosa ma il nostro corpo ne dice un’altra … la verità.

Proviamo a montare in sella quando siamo nervosi e vogliamo apparire tranquilli, forse gli altri non si accorgeranno di niente … ma il nostro cavallo?

Molto spesso le parole cambiano, le lingue pure ma i segni sono sempre più simili e comprensibili da molte persone e culture, quindi il sordo è avvantaggiato.

Le persone sorde di diverse nazionalità confrontano i segni comuni e noi udenti molte volte li imitiamo (sonno, fame ecc.)

Parliamo un po’ dei sordi.

Per legge le persone sorde sono considerate soggetti caratterizzati da una forma di handicap che può essere totale o parziale, e questo a loro va bene (molte volte ma non sempre); questo non significa che sono “handicappati”!

Hanno difficoltà ad acculturarsi, ad aggiornarsi. È facile o più facile per un arabo, un cinese, uno che parla il tagalog integrarsi nella società. Dopo 10 anni imparano un po’ l’italiano e sanno esprimersi e farsi capire e se proprio è difficile si ricorre al dizionario.

Le persone sorde (ci riferiamo a coloro che sono totalmente non udenti) dopo 10 anni sono ancora sorde e non c’è dizionario. Al sordo non è sufficiente tradurre una parola anche con la dattilologia, bisogna spiegare il percorso che porta a significato del termine. È come spiegare ad un bambino qualcosa quando chiede “Perché?’”.

Le persone sorde sono stranieri che vivono nella loro Patria.

Noi siamo disposti a spendere denaro e tempo per imparare una lingua per comunicare con un nostro simile a migliaia di chilometri di distanza, per lavoro o per piacere, ma chi è disposto a pagare per imparare a comunicare con una persona vicina di casa che è sorda ed utilizza come mezzo di comunicazione la LIS?

sordità

Noi “emarginiamo” colui con il quale non comunichiamo o non conosciamo, spesso
ingannati con false promesse di aiuto. Il cieco fa tenerezza il sordo ci crea disagio.

Questo ha generato nel mondo delle persone sorde molta diffidenza verso gli udenti. Di conseguenza molti non udenti sono arroganti, pretenziosi … e se non vogliono fanno facilmente finta di non capire, ma se conquistate la loro fiducia vi cercheranno per qualunque cosa.

Il superamento di questo scoglio di tipo culturale, o almeno la buona volontà di cercare un punto di contatto magari attraverso un “traduttore” che possa permettere la comunicazione tra noi ed una persona sorda, permetterà certamente di abbattere molti muri di pregiudizio che vengono creati intorno alle persone sorde.

Un contesto informale come quello dello sport, magari facilitato dalla presenza del cavallo, può certamente essere una delle possibili chiavi di interazione tra due mondi apparentemente lontani ma inaspettatamente troppo vicini…

Nel prossimo articolo parleremo di come le persone sorde possono interagire con il resto del mondo ed ottenere una certa dose di benefici (anche sul piano psicofisico) attraverso il cavallo e l’equitazione integrata®.

Carlo Benincasa
Operatore di Equitazione Integrata® EQUITABILE® e Presidente di ASVO-Medicalis