Sebbene in un precedente articolo abbiamo parlato genericamente di una serie di ausili necessari alle attività equestri per disabili, in questa sede desideriamo toccare il tema della scaletta per ippoterapia, evidenziandone le caratteristiche ritenute più importanti, fornendo inoltre alcuni consigli per un eventuale acquisto o costruzione.

Premesso che la scaletta per ippoterapia è uno strumento che facilita non solo il cavaliere nel montare in sella, spesso evitandogli azioni al limite della mancanza di rispetto (prenderlo in braccio, magari aiutato da un secondo operatore e spesso in maniera approssimativa, per issarlo a forza in sella), ma che aiuta gli stessi operatori nell’eseguire una azione fisicamente stressante e che spesso va contro la prevenzione di potenziali blocchi articolari o muscolari dovuti allo sforzo dell’operatore stesso.

foto di Federica Lestuzzi, Operatrice EQUITABILE

foto di Federica Lestuzzi, Operatrice EQUITABILE

Esistono due differenti correnti di pensiero sul tema delle salite in sella più o meno adattate per soggetti caratterizzati da disabilità: chi sostiene che si debba normalizzare la salita a tutti i costi (spesso con grandi difficoltà da parte di tutti, cavalli compresi), chi invece tende ad utilizzare un ausilio per facilitare le operazioni di salita a cavallo, limitando la fatica dei diretti interessati e preservando così non solo le schiene dei tecnici, ma anche quella dei cavalli coinvolti.

Noi di EQUITABILE® pensiamo che si debba sempre ricondurre all’oggettività dei fatti e delle singole peculiarità/competenze/obiettivi la decisione del come proporre la salita in sella per il nostro cavaliere disabile.

Le variabili potrebbero essere riferite alla proporzione cavallo-cavaliere in materia di altezze (il cavaliere basso che deve salire in sella ad un cavallo molto alto ad esempio), la capacità motoria del nostro utente (se impacciato nei movimenti o se limitato da evidenze patologiche), la gestione della sua emotività e molto altro….

Certo è che il preservare la schiena del cavallo, spesso ancora “fredda” sul piano muscolo-scheletrico, o che debba subire salite di pesi importanti (spesso scoordinati), è elemento fondamentale da considerare per il rispetto dovuto al nostro collega, ma soprattutto per allungare la sua aspettativa di vita lavorativa.

Per quanto riguarda le discese, in generale la panchetta per ippoterapia non viene utilizzata poiché il rischio di contatti accidentali della stessa di fronte ad un eventuale movimento del cavallo nell’avvicinamento o nel momento della discesa potrebbero spaventare l’animale e rendere l’operazione pericolosa, oltre a portare il cavallo a non voler più avvicinarsi all’ausilio per paura.

Alcune considerazioni sulla scaletta per ippoterapia

Quando si è in procinto di acquistare o costruire una scaletta da ippoterapia dobbiamo cercare di tenere in considerazione una serie di aspetti importanti:

  • Come intendiamo usare lo strumento?
  • Dovrà essere fisso o mobile?
  • Se mobile quale dovrà essere il peso limite ed eventualmente quali accorgimenti saranno necessari per il suo spostamento?
  • Per quali tipologie di utenza verrà utilizzata? Prevediamo ausili sostitutivi differenti per particolari tipologie di cavalieri?

Queste sono solo alcune delle variabili riferite alla realizzazione/acquisto di una scaletta per ippoterapia…

Qualora vi siano le condizioni logistiche la soluzione più opportuna potrebbe essere quella di realizzare una scaletta per ippoterapia direttamente integrata alla recinzione del maneggio di lavoro, che possa permettere le salite del cavaliere dall’esterno del campo con posizionamento del cavallo sulla pista e ridurre la presenza di elementi estranei potenzialmente pericolosi o disturbanti all’interno dell’area di lavoro.

Si tratta di una struttura fissa che permette le salite in sella e, allo stesso tempo, da soluzione di continuità alla recinzione dl campo: un accorgimento che, oltre alla comodità (e sicurezza), permette di integrare una vera e propria rampa per la salita delle carrozzine, rampa che per mantenere una pendenza adeguata dovrà oggettivamente proiettarsi abbastanza in lunghezza (almeno 6-8 metri).

Nei centri di ippoterapia dove è alto il numero di utenti in carrozzina una alternativa interessante potrebbe essere quella di dotarsi di un sollevatore meccanico che possa sopperire al bisogno di caricare in sella il cavaliere disabile senza sforzi da parte degli operatori. Si tratta di un ausilio importante ma dai costi spesso non accessibili…

foto di Federica LEstuzzi, Operatrice EQUITABILE

foto di Federica LEstuzzi, Operatrice EQUITABILE

Molto spesso la soluzione più comoda e meno d’impatto sulla struttura del maneggio è quella di realizzare una scaletta per ippoterapia mobile che possa venire utilizzata al bisogno all’interno del campo di lavoro e nei soli momenti di attività equestre dedicati a cavalieri disabili: questo permetterà il suo successivo trasferimento fuori dal campo di lavoro –ed in uno spazio consono- ad attività conclusa.

Negli anni abbiamo visto rampe di tutti i tipi: quelle più interessanti -riferendoci ai modelli mobili- sono quelle predisposte per aggiungere -al bisogno- la pedana della rampa, alcune smontabili in macro elementi comodi per lo spostamento in magazzino a fine attività o per eventuali trasferimenti in altre sedi.

Le dimensioni ottimali della scaletta per ippoterapia

Certo è che le misure di una rampa in generale dovrebbero considerare la piattaforma di stazionamento per l’effettiva salita in sella ed il numero di soggetti che dovranno muoversi sopra ( in genere una base sufficiente pensando di dover mettere in sella una persona in carrozzina è 1.60 X 1.60 mt, aumentare di qualche centimetro in più a lato sarebbe meglio; se la panchetta è pensata solo per cavalieri non in carrozzina la base di stazionamento potrebbe essere di 1.20 X 0.50 mt).

L’altezza da terra: riteniamo che la scaletta da ippoterapia (quella rivolta a cavaliere non in carrozzina) potrebbe avere una altezza adeguata di 0.80 mt da terra, con un numero adeguato di scalini che permettano una agevole salita sia come altezza tra uno scalino e l’altro, sia come base di appoggio del piede).

Ovviamente l’altezza della scaletta per ippoterapia deve essere adeguata alla tipologia di cavalli utilizzati per l’attività; è ritenuto migliore l’utilizzo di un ausilio che sia adeguato per altezza, ma non eccessivamente alto perché il trovarsi troppo elevati sulla rapa rispetto al cavallo -e dover conseguentemente montarci sopra dall’alto verso il basso- crea grandi difficoltà nell’approccio da parte del cavaliere.