La riforma del Terzo Settore e la nuova procedura di registrazione al CONI sono diventati realtà dall’inizio dell’anno e in questi giorni tra gli operatori del settore non si parla d’altro.

Purtroppo, come spesso accade, in queste situazioni che impongono novità e nuovi adempimenti, purtroppo ancora poco definite, riceviamo periodiche comunicazioni schizofreniche da comitati, enti, associazioni o amici informati sui fatti, alcuni per allertare della novità, alcuni per chiedere suggerimenti e consigli, fino al punto di venire contattati con lo scopo di ottenere una sponda per fare opposizione coordinata e chiederne l’abolizione….

Tra le tante comunicazioni riguardanti la riforma del Terzo Settore e la nuova registrazione al CONI, sono da menzionare quelle del Comitato Olimpico Nazionale che garantisce l’ottimizzazione dei propri servizi con una piattaforma a libero utilizzo di ogni associazione senza però spiegare i (veri) motivi della richiesta di attivazione di una nuova utenza ed il perché sia stato creato un sistema così elaborato -peraltro gratuito- quando ne era già attivo uno altrettanto valido.

Alcuni Enti di Promozione Sportiva e Federazioni che invitano alla registrazione il più celermente possibile (01 gennaio, diventata 08 gennaio la data di accesso alla piattaforma) mentre altri sodalizi di identico livello nazionale che invitano all’astensione fino a nuovo ordine, in attesa dell’epilogo (il cui esito sembra essere scontato) degli incontri tra i Presidenti dei Comitati ed il CONI e da liberi professionisti o associazioni che approfittano di questa situazione per seminare panico con notizie allarmiste e raccogliendone i frutti proponendo lunghi corsi di formazione con importi ai limiti della speculazione.

Quello che non viene detto, tra le tante cose, è che la riforma del Terzo Settore è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 03 luglio 2017 e che diversi Enti, compreso Ciessevi – Centro Servizi per il Volontariato- hanno diffuso la questione, anticipandone i temi e dando la possibilità agli operatori del Settore, noi del campo sportivo associazionistico compresi, di adeguarsi per tempo.

Purtroppo, come spesso succede in Italia, si preferisce aspettare che la bomba scoppi e raccogliere i cocci piuttosto che premunirsi con i dovuti accorgimenti, compresa una giusta informazione.

modulo-di-iscrizionePer questi motivi abbiamo deciso di dedicare una parte dell’aggiornamento per Tecnici EQUITABILE® ed operatori esterni al Movimento previsto nei giorni 24-25 febbraio 2018 proprio alle tematiche della riforma del Terzo Settore , nel tentativo di fare un po’ di chiarezza sulla vicenda che seguiamo ormai da mesi, senza che vi siano state variazioni in merito, quindi senza ulteriori possibilità di proroga o di ridefinizione del riferimento di legge.

Il Codice del Terzo Settore, più comunemente conosciuto come “riforma del Terzo Settore”, a norma dell’articolo 1, comma 2, lettera b), delle legge 6 giugno 2016, n. 106 è un testo che si riferisce a tutti quegli enti organizzativi di natura privata che, senza scopo di lucro, perseguono finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, promuovendo e realizzando attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi.

Si evince che gli Enti che sono oggetto della riforma del Terzo Settore sono: associazioni di volontariato (Legge 266/1991), cooperative sociali (Legge 381/1991), associazioni di volontariato di protezione civile (Legge 225/1992, art. 18), associazioni di promozione sociale (Legge 383/2000), associazioni dei consumatori e degli utenti (D. Lgs. 206/2005), società di mutuo soccorso (Legge 3818/1886 e s.s.m.: DL 179/2012, art. 23), organizzazioni non governative (ONG) (Legge 49/87; Legge 125/2014, art. 26), impresa sociale (ex D. Lgs 155/2006, ora Legge 106/2016, art.6) e, non da ultimo, associazioni sportive dilettantistiche (Legge n. 398/1991, art. 90 della legge 289/2002).

Il codice è composto da 104 articoli: un testo particolarmente impegnativo ed articolato che, se letto da “normali fruitori”, potrebbe creare sconforto e difficoltà nel trovare le giuste strade per mettersi in regola.

rif-ter-settProprio per questo motivo, durante l’aggiornamento verranno trattati esclusivamente gli aspetti di competenza delle associazioni sportive dilettantistiche, così da mirare l’intervento alle nostre realtà, scremando adempimenti, obblighi o diritti che esulano dalla nostra pertinenza.

Verrà fatta inoltre chiarezza su quanto previsto dalla riforma del Terzo Settore e quanto dall’articolo 40 del Disegno di Legge n. 2960 denominato “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020” (cosiddetta Legge di bilancio 2018 riguardante le nuove disposizioni in materia di sport), spesso erroneamente confusi.

Oltre alle tematiche più “operative-tecniche-educative” riferite all’autismo ed a come gestire al meglio soggetti caratterizzati da questa condizione nel contesto equestre, tratteremo un altro aspetto spinoso che riguarda tutte le associazioni sportive, ovvero l’inquadramento contrattuale di tecnici, collaboratori, lavoratori, amministratori e volontari che saltuariamente o con regolarità operano fornendo il proprio contributo in ambito sportivo dilettantistico.

Una interessante opportunità questa, non solo per i Quadri Tecnici e centri affiliati EQUITABILE® (per i quali l’aggiornamento è obbligatorio per mantenere attiva l’operatività all’interno del nostro Movimento) ma aperto anche a tutti quegli operatori del settore (amministrativi e dirigenti) che desiderano avere chiarimenti su aspetti legislativi già in vigore, evitando quindi di venire perseguiti con multe o ammende tali da rischiare di far chiudere la propria realtà associativa.

Loredana Pioltelli
Operatrice EQUITABILE® 2° Livello ed esperta in materia fiscale, amministrativa e contabile