In questo articolo desidero trattare della comunicazione del cavallo e dei benefici che produce nelle persone con bisogni speciali, attraverso l’utilizzo della Comunicazione Aumentativa Alternativa.

Vorrei iniziare con la conoscenza del cavallo e la sua personalità che, come nell’uomo, ha tratti di specie individuali, influenze genetiche ed ambientali.

E’ attraverso la primaria conoscenza della personalità di specie dei cavalli, dei modi e dei limiti in cui vengono espressi i comportamenti, che si potrà agire sulle differenze comportamentali individuali ed ancor più comprendere quali caratteri del comportamento sono frutto d’eredità genetica e quali acquisiti dall’ambiente circstante.

Questo è quindi importante anche nel rapporto tra uomo e cavallo: quando l’uomo interagisce con i cavalli deve conoscere il loro linguaggio per poter avere buoni risultati da questo contatto.

Comunicare significa produrre segnali che verranno rilevati dagli organi di senso dei soggetti destinati a ricevere il messaggio, con la risultante che questo trasferimento di informazioni andrà ad interferire sul comportamento di chi riceve l’informazione stessa.

Il cavallo comunica con i suoi simili attraverso diversi canali:

  • Segnali Acustici. Il nitrito è il tipico segnale acustico. Esso manifesta la presenza di un individuo. Il cavallo utilizza il nitrito per dire “Ehi, sono qui” proprio perché tale segnale copre distanze anche molto lunghe, identifica chi lo sta emettendo, e rende noto dove è possibile trovarlo.
  • Segnali Chimici. Secrezioni cutanee, urina e feci sono normali mezzi con cui il cavallo trasmette informazioni ai suoi simili. Sarà bene pertanto evitare di lavare e profumare eccessivamente il nostro cavallo, infatti l’aver rimosso il suo odore naturale è un po’ come rimuovere una parte della sua identità.
  • Segnali Visivi. La posizione della coda e delle orecchie, nonché del collo e della testa, sono solo alcuni dei segnali di comunicazione visivi che utilizzano i cavalli.
  • Segnali Tattili. I cavalli comunicano tra loro anche attraverso il tatto. Ad esempio è risaputo come lo stallone dominante ricordi il suo ruolo di leadership posizionando il suo collo su quello degli altri animali del branco. Oppure è ben conosciuta anche la pratica del grooming, cioè la pulizia reciproca molto diffusa tra i cavalli che ha un’importante valenza sociale.

Nei bambini con particolari bisogni, negli anziani e in alcune categorie di soggetti malati e di disabili, il contatto con l’animale può aiutare a soddisfare certi bisogni (affetto, sicurezza, relazioni interpersonali) e recuperare alcune abilità perse o che si sono progressivamente ridotte.

E’ stato infatti rilevato che il contatto con un animale, oltre a garantire la sostituzione di affetti mancanti o carenti, è particolarmente adatto a favorire i contatti inter-personali offrendo punti di comunicazione, di ilarità e di gioco, l’occasione, cioè, di interagire con gli altri per mezzo suo.

Può svolgere la funzione ammortizzante in particolari condizioni di stress e di conflittualità e può rappresentare un valido aiuto per pazienti con problemi di comportamento sociale e comunicazione, specie se bambini o anziani, ma anche per chi soffre di particolari forme di disabilità e di ritardo mentale e per pazienti psichiatrici.

La presenza di un animale risveglia l’interesse di chi ne viene a contatto, catalizza la sua attenzione, grazie all’instaurarsi di relazioni affettivi e di canali di comunicazione privilegiati con il paziente, stimola energie positive distogliendolo o rendendogli più accettabile il disagio di cui è portatore.

Ogni persona indipendentemente dal grado di disabilità ha il diritto fondamentale di influenzare mediante la comunicazione, le condizioni della sua vita.

La Comunicazione Aumentativa e Alternativa

La Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) rappresenta un’area della pratica clinica che cerca di compensare la disabilità temporanea o permanente di persone con bisogni comunicativi complessi.

Non si tratta semplicemente di applicare una tecnica riabilitativa, ma di costruire un sistema flessibile su misura per ogni persona, da promuovere in tutti i momenti e luoghi della vita poiché la comunicazione è per ognuno di noi necessaria ed indispensabile in ogni momento, e non solo nella stanza di terapia.

Nella Comunicazione Aumentativa Alternativa:

• si definisce alternativa perché utilizza modalità di comunicazione alternative e diverse da quelle tradizionali;
• si definisce aumentativa perché non sostituisce, ma incrementa le possibilità comunicative naturali della persona.

La difficoltà a utilizzare il linguaggio verbale, caratteristica dei disturbi dello spettro autistico (DSA), costituisce sia un grave limite per la qualità della vita delle persone affette, per la frustrazione data l’incapacità di capire e farsi capire, che a sua volta dà origine a comportamenti problematici.

Anche in maneggio è possibile costruire un percorso facilitante, questo serve al fruitore per strutturare il tempo, permettendogli in ogni momento di sapere cosa sta succedendo, quali sono gli eventi della giornata.

Le strisce di simboli, posizionate in luoghi accessibili al contesto, consentono di aumentare la prevedibilità degli eventi e aiutano a rendere evidenti le sequenze di quello che succede. Le strisce hanno altresì il vantaggio di anticipare i cambiamenti delle attività nuove rispetto alle abitudini, il passaggio da un’attività all’altra e con chi avverranno.

La creazione di un ambiente favorevole ed efficace

Dunque risulta fondamentale l’etichettatura, che consiste nel posizionamento di simboli nei diversi ambienti ove gravita la persona con difficoltà di comunicazione; anche nel contesto di maneggio questa può essere considerata una buona pratica da perseguire, soprattutto se il centro equestre opera nel campo dell’ippoterapia o, generalmente, nel Sociale con lo scopo di sviluppare residualità o creare occasioni di inclusione.

Essere immersi in uno spazio organizzato ed etichettato facilita il bambino poiché fornisce stabilità e controllo, permette di orientarsi nello spazio e ritrovare gli oggetti al loro posto.

La presenza di simboli all’interno di qualsiasi contesto ne facilita l’uso funzionale. L’etichettatura permette di esporre il bambino e il contesto ad un codice rappresentazionale condiviso e ne facilita l’uso, soprattutto in entrata.

L’etichettatura è definita denominativa se viene applicata direttamente sopra gli oggetti (li denomina attraverso il simbolo). Viene invece definita organizzativa se posizionata all’esterno di contenitori (scatole, armadi, etc.) per indicarne il contenuto (i posti delle cose). Facilita anche il raggruppamento in categorie.

comunicazione-facilitataCome già trattato in un precedente articolo, esistono diverse metodologie che si vanno a integrare alla comunicazione aumentativa alternativa, alcune evidentemente innovative per utilizzo di ausili tecnologici particolarmente efficaci ed immediati anche nell’utilizzo in ambiente “informale” ed aperto, quale il maneggio.

Tutto questo serve per migliorare e consentire di stabilire una comunicazione del bambino con il contesto che lo circonda aiutare a prevenire, e ridurre, i comportamenti-problema relativi alla frustrazione derivante dal non saper esprimere i propri bisogni favorisce l’emergere, o l’ampliarsi, del linguaggio vocale.

Beatrice Zigrino
insegnante e Operatrice EQUITABILE®