Il Business Plan è un documento fondamentale per intraprendere qualunque progetto imprenditoriale, ivi compresa l’idea di aprire un maneggio o creare un centro di equitazione integrata® (sia essa rivolta all’ippoterapia o alla ricreazione equestre in genere).

E’ uno strumento che:

  • Permette una valutazione “sulla carta” rispetto alla reale fattibilità dell’iniziativa imprenditoriale dal punto di vista commerciale, economico e finanziario; consente cioè di dare una risposta a domande fondamentali: la mia idea è valida? Mi conviene imbarcarmi in questa… impresa?
  • Sviluppa un’utile guida operativa per i primi periodi di gestione perché, contenendo la previsione e la programmazione di costi, ricavi, entrate e uscite monetarie, traccia un percorso a cui l’imprenditore potrà attenersi per il conseguimento dei risultati.
  • Rappresenta un biglietto da visita, indispensabile, per presentare l’impresa ai potenziali finanziatori che sempre più spesso richiedono questo documento per l’ammissione a finanziamenti agevolati.

In sintesi, un business plan deve rispondere alle seguenti domande:

  • Chi siamo? Come siamo arrivati a maturare l’idea?
  • A chi vendere? Cosa vendere? Come vendere?
  • Cosa produrre? Quali servizi erogare?
  • Chi sono i concorrenti? Quali sono gli ostacoli e le opportunità che ci offre il mercato? Come fare fronte agli ostacoli? Come sfruttare le opportunità?
  • Che tipo di realtà vogliamo creare?
  • Quali problemi giuridici dobbiamo affrontare? Come ci proponiamo di risolverli?
  • Dove trovare i finanziamenti necessari? A quali condizioni?
  • Come tradurre le nostre idee in cifre?
  • Che conclusioni se ne possono trarre?

Cosa deve contenere un valido business plan per rispondere a queste esigenze?

La redazione di un progetto d’impresa non risponde a regole generali o schemi-tipo, date le diverse finalità e i diversi destinatari a cui questo strumento si rivolge.

Tuttavia, un business plan ben fatto si compone di almeno 3 parti fondamentali più una sintesi del progetto, chiamata sommario esecutivo:

I parte (introduttiva): l’imprenditore e l’idea

E’ una parte introduttiva che deve sinteticamente contenere:

  • il progetto: come è nata l’idea imprenditoriale, come si è sviluppata, quali sono i suoi contenuti innovativi.
  • l’imprenditore: la credibilità dell’aspirante imprenditore è estremamente importante; il progetto d’impresa deve quindi fornire un profilo significativo del titolare; devono essere messe in evidenza quelle qualità personali e professionali che costituiranno i punti di forza per il successo dell’iniziativa: capacità tecniche, doti organizzative, propensione al rischio, attitudini di guida ed eventuali esperienze precedenti nel settore o in settori analoghi, vissute direttamente dall’imprenditore (o da membri della famiglia che possano collaborare almeno nelle fasi di avvio).

II parte (tecnico-operativa): chi- cosa-dove-come

In questa sezione occorre fornire un quadro chiaro e convincente di quello che si vuole fare, di come e di dove si vuole farlo.

Occorre, quindi, fornire una dettagliata descrizione riguardante:

COSA –>  Il prodotto/servizio: cosa si offre e quali tipologie di bisogni si intendono soddisfare.

DOVE –>  L’ambiente generale di riferimento, ovvero il mercato: il segmento di domanda a cui si intende rispondere, la concorrenza che si andrà ad affrontare (valutazione del livello di pericolosità).

COME –>

  1. Le decisioni strategiche e il piano di marketing: ovvero i mezzi di cui si intende dotarsi per entrare nell’arena competitiva e le modalità con cui competere in vista dei traguardi economici fissati, con precisa tempificazione (obiettivi e azioni per il primo esercizio, per il secondo e così via).
  2. Le tecnologie, il processo produttivo, la struttura organizzativa e  le risorse umane di cui ci si vuole dotare in conformità alle caratteristiche del prodotto da fornire.

III parte (quantitativo-monetaria): le previsioni economico-finanziarie

Questa sezione, serve a “tradurre” il proprio progetto in termini quantitativi e monetari: è necessario sapere quanto denaro occorre per realizzare l’idea imprenditoriale e quale utile la futura attività sarà in grado di garantire.

È necessario preventivare i traguardi economici (fatturato, costi, punto di pareggio, utile o perdita di ciascun esercizio) dei primi tre anni, che possono concidere con l’anno solare oppure con quello di attività vera e propria, a seconda del criterio che viene scelto; ovviamente è opportuno che tutti i conti economici, stato patrimoniale, conto economico e budget di cassa seguano il medesimo criterio, in quanto una previsione effettuata su di un periodo di tempo inferiore potrebbe non essere sufficiente ad evidenziare appieno le potenzialità di reddito dell’azienda.

Sempre in riferimento ai primi tre esercizi di attività, è opportuno compilare un piano degli investimenti che si ritengono necessari, nonché uno stato patrimoniale previsionale per ciascuno dei tre esercizi in esame, come sarà precisato in seguito. Infine, anche se non espressamente richiesto dalle Leggi regionali di finanziamento agevolato, si suggerisce di redigere anche una previsione mensile dei flussi di cassa per i primi dodici mesi di attività (budget mensile dei flussi di cassa), che costituisce un utile elemento di valutazione delle prospettive di liquidità della futura impresa.

In sostanza, in questa sezione bisogna specificare i dati essenziali riguardanti i preventivi delle immobilizzazioni, dei costi e dei ricavi d’esercizio, indispensabili per la costruzione di uno Stato Patrimoniale preventivo e di un Conto Economico preventivo.

Sintesi del progetto (Sommario Esecutivo)

Rappresenta l’espressione sintetica di tutti gli elementi del Business Plan, espressi in forma tabellare, da cui i soggetti economici evinceranno il disegno complessivo della Business Idea.

Per comodità dovrà essere compilato al termine dell’intero processo di stesura, perché solo allora si avrà una panoramica complessiva del progetto.

Spesso, il Sommario Esecutivo viene riportato in apertura, soprattutto nel caso in cui il business plan dovesse servire per una presentazione a terzi (per es. potenziali finanziatori), in quanto rappresenta un’utile e sintetica introduzione.

Se questo importante percorso di avviamento all’impresa supererà tutte le possibili criticità con le eventuali e possibili modifiche (controllo di gestione) atte al raggiungimento degli obiettivi prefissati potremmo certamente dire di… essere a cavallo!