Quella di aprire un centro di ippoterapia è una delle grandi aspirazioni di qualunque operatore del settore che, appositamente formato e dopo aver acquisito una buona esperienza nel campo, desidera fare un salto di qualità, magari con il sogno di realizzare una propria struttura dove si possa promuovere la rieducazione equestre a tempo pieno, senza dover sottostare a quei limiti ed imposizioni che molti centri ippici ospitanti i servizi rivolti ai disabili determinano per un miglior coordinamento con le altre discipline ippiche.

Non è sempre facile la convivenza in un centro equestre che ha come attività prevalente l’equitazione sportiva poiché gli impianti spesso hanno la priorità per l’allenamento dei soci “privati” o dell’istruzione di base della scuola di equitazione, spesso relegando l’ippoterapia al giorno di chiusura del maneggio o in orari morti e poco fruibili dal largo pubblico. Questo si realizza in genere se il centro ippico ha in dotazione pochi impianti -soprattutto coperti- che giocoforza impongono delle oggettive scelte gestionali…

E’ da sottolineare però che vi sono maneggi che, potendoselo permettere o per una spiccata sensibilità verso il sociale, mettono a disposizione importanti risorse per la promozione dell’ippoterapia e lasciano il “campo libero” (in tutti i sensi) per programmare con ampi margini di disponibilità le attività rivolte ai disabili.  In questa situazione –diremmo idilliaca- non si vede una così reale esigenza di aprire un centro di ippoterapia se non per ambizioni personali, per incompatibilità personali tra gli addetti ai lavori o, semplicemente, perché il territorio non richiede lo specifico servizio e, di fatto, non vi è sufficiente utenza per giustificare la presenza dell’attività in quel maneggio.

In genere chi desidera aprire un centro di ippoterapia si appoggia ad una struttura già esistente: questo per una maggior semplicità nella realizzazione del progetto e per ridurre all’osso investimenti economici e burocratici che una nuova costruzione impone. Infatti, concordare con il centro modi e tempi di realizzazione del servizio, definire se verranno utilizzati i cavalli di proprietà dell’operatore o quelli della scuola di equitazione ritenuti più idonei e conseguentemente definire i rapporti economici sono azioni tutto sommato di facile realizzazione.

Una scelta importante per lavorare in ippoterapia

equitazione-integrataForse l’aspetto sul quale doversi soffermare maggiormente riguarda lo scegliere o meno di gestire in completa autonomia il servizio sul piano formale: mi appoggio alla struttura organizzativa del centro ippico, associando i miei futuri fruitori al centro (facendo gestire allo stesso tutti gli aspetti amministrativi e contabili) o mi creo una associazione/apro una mia personale partita IVA per mantenere tutta l’organizzazione indipendente dal maneggio che mi ospita?

Ognuno ha una sua risposta a questa domanda, essenzialmente dettata da competenze, aspirazioni, e reali potenzialità nel perseguire una o l’altra soluzione…

Certo è che sperare di lavorare a pieno regime solo con l’ippoterapia in un’unica struttura ci appare di difficile realizzazione perché, se non vi sono limiti temporali o imposizioni dettate dal maneggio, vi possono essere difficoltà nel raggiungere il numero necessario di utenti in quanto il territorio potrebbe non essere sufficientemente “denso” di richieste in tal senso.
Da tenere in considerazione anche il possibile malessere (burn out) per l’eccessivo carico di impegno che rischia di appiattire il servizio abbattendo benessere sull’operatore e conseguentemente sull’utenza.

Per risolvere questi potenziali problemi la soluzione più efficace potrebbe essere quella di appoggiarsi su differenti strutture equestri in modo da differenziare la propria presenza su più territori, avere più opportunità di spazi disponibili (quindi di ore di lavoro) e, cambiando sede, alleggerendo il carico emotivo per il tecnico.

Questo non è ovviamente realizzabile per chi desidera realmente aprire un centro di ippoterapia, magari investendo consistenti risorse economiche o trovando il canale giusto per ottenere fondi pubblici atti a realizzare un nuovo centro equestre. La proprietà di una struttura ippica impone una presenza costante ed una attenzione al limite dello spasmodico per il suo mantenimento e gestione: questo non permette di potersi concentrare su altre attività al di fuori del proprio maneggio. In questo caso una certa eccletticità nel poter aprire anche ad un differenziato pubblico (scuola di equitazione di base, pensionamento cavalli, attività con i pony ecc…) può essere la soluzione più indicata in quanto garantisce una realistica messa a regime dell’impianto con diversi fruitori, ognuno partecipe alle attività di maneggio in modi e tempi propri.

Si potrebbe rischiare di venir sopraffatti dalle dure regole dell’economia che impongono di far girare il maneggio su attività di maggior profitto –e l’ippoterapia non è certamente tra le più indicate per far quadrare i bilanci di un centro- ma se il must dell’impianto è quello di operare come centro di ippoterapia in fase di progettazione dell’impianto si possono prevedere adattamenti che permettono un lavoro in parallelo tra attività nel sociale ed altre attività istituzionali.

Abbiamo toccato il tema del reperimento di fondi attraverso bandi pubblici per aprire un centro di ippoterapia.

Con una certa regolarità ci pervengono richieste di supporto in tal senso per presentare un progetto finalizzato alla richiesta di risorse economiche: è da sottolineare che non è semplice raggiungere questo obiettivo in ragione del fatto che le garanzie richieste, la precisione del business plan e soprattutto la burocrazia alla quale sottostare hanno in essere una tale complessità che spesso fanno avvitare su se stesso il malcapitato richiedente senza produrre alcun risultato.

Inoltre -cosa più subdola e forse ulteriore causa degli ostacoli di cui sopra- si richiedono fondi per aprire un centro di ippoterapia che sarà tale solo di facciata, nascondendo un normale centro equestre perché del sociale poco importa se non strumentalizzarlo ai propri fini personali…